Riuso edilizio, una nuova legge regionale

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CHIERI, 12 novembre 2018 – “Una bella casa per tutti”. Una serata informativa organizzata dal Partito Democratico che si è svolta nella sala conferenze del “Park Hotel” di viale Fasano per parlare della nuova legge regionale “Misure per il riuso, la riqualificazione dell’edificato e la rigenerazione urbana”. Il disegno di legge approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte lo scorso 25 settembre fornisce un quadro normativo organico e sistematico ai temi di recupero e del riuso di singoli edifici e aree urbane. Ad introdurre i temi della serata è stato Alessandro Sicchiero, segretario del PD di Chieri, Riva e Baldissero: «Questo incontro – esordisce Sicchiero – è stato voluto come circolo chierese per approfondire la nuova legge regionale che tratta un tema molto importante come il riuso edilizio e che fa capire quali sono i vantaggi a recuperare il patrimonio edilizio vecchio ed obsoleto. La legge tocca ambiti come il recupero dei sottotetti e il recupero dei rustici e mette in ordine una situazione un po’ disorganica prevista dal “Piano casa”. Si vanno a toccare dei punti molto importanti come la rigenerazione urbana ed il riuso in un Paese come l’Italia in cui si è costruito molto e in un momento storico caratterizzato dal dissesto idrogeologico, dal consumo del suolo molto elevato e dai cambiamenti climatici».

Prosegue Sicchiero: «Entro il 2050 l’Europa ci chiede che il consumo di suolo sia pari allo zero. Come ci si può arrivare? Attraverso il riuso. Basti pensare che nei primi 6 mesi del 2018 sono stati consumati 3 metri quadrati al secondo di suolo agricolo. Questa nuova legge regionale, inoltre, rappresenta un’opportunità per chi lavora nell’indotto dell’edilizia che ha a disposizione una normativa che illustra quali vantaggi ci sono nel riutilizzare il suolo».

I dettagli della legge sono stati forniti da Elvio Rostagno, vice capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale: «Sul territorio regionale sono presenti numerosi edifici di bassa qualità, basti pensare che il 60% è stato costruito prima del 1971. Una prima legge sismica è entrata in vigore nel 1974, ma di fatto anche gli edifici costruiti negli Anni Ottanta e Novanta non soddisferebbero le leggi attuali. Il testo della legge supera le procedure derogatorie e le limitazioni temporali previste dal “Piano casa” e ingloba in un’unica legge le norme attuali per il recupero dei sottotetti e per il recupero funzionale dei rustici. La legge rappresenta un passo in avanti importante verso la predisposizione di un Testo Unico in materia di edilizia».
La legge individua tre ambiti: «L’ampliamento in deroga ai piani regolatori, la sostituzione edilizia, sia la demolizione che la ricostruzione, con premialità e la rigenerazione urbana. Gli interventi – spiega Rostagno – possono riguardare anche immobili recenti costruiti nei centri storici.Sono previsti, inoltre, interventi di decostruzione su edifici localizzati in zona agricola e realizzati dopo il 1950 con il recupero della capacità edificatoria spendibile in un’altra area urbanizzata individuata dal piano regolatore. E’ una legge che guarda avanti e punta a migliorare la qualità della vita delle nuove generazioni. Perché un bambino che vive in un ambiente di qualità avrà capacità di apprendimento maggiore».
E’ quindi intervenuto Alberto Valmaggia, Assessore Regionale all’Urbanistica: «Con questa legge si sono risolte delle piccole difformità che si avevano nel “Piano casa”. E’ stato un testo costruito insieme dopo un lavoro di confronto in Commissione ed in aula. Questa legge ha avuto un forte consenso di gran parte delle forze politiche proprio perché è stato il frutto di un lavoro congiunto. La prospettiva è che il recupero degli edifici esistenti debba diventare più veloce e meno costoso. In tema di fiscalità urbanistica vengono ammesse le riduzioni statali del contributo di costruzione anche per gli interventi di sostituzione edilizia su sedimi già urbanizzati demandando alla Giunta Regionale il compito di determinare il contributo commisurato al costo di costruzione con criteri incentivanti il recupero ed il riuso del patrimonio edilizio esistenti e gli interventi di bonifica delle aree compromesse».
Prosegue Valmaggia: «In questa legge, sono contenuti anche incentivi al premio di cubatura e contributi all’efficientamento energetico. L’auspicio è che questa legge possa rilanciare un settore in crisi come quello dell’edilizia».
Ha quindi preso la parola Giorgio Sandrone, ingegnere: «Sono stato favorevolmente colpito dal fatto che il disegno di legge sia diventato legge in tempi veloci. Questa legge va promossa e va sperimentata, solo così si potranno capire i punti in cui potrà essere migliorata. Sono d’accordo che pubblico e privato debbano andare all’unisono e la discussione sul tema dell’edilizia ha dato esiti positivi». 
Gli ha quindi fatto eco anche Pierangelo Cumino, agricoltore: «Si tratta di una legge congrua. In Francia questo sistema si applica da circa 20-30 anni. Bisognerebbe imparare dagli altri quando fanno cose buone. Le norme andrebbero nazionalizzate, anche se questa legge rappresenta un importante passo in avanti per incentivare il riuso edilizio e per preservare i terreni puliti». 
E’ quindi seguito l’intervento di Massimo Ceppi, Assessore del Comune di Chieri con delega all’Urbanistica: «Siamo in presenza di un surplus di cubature sui nostri terreni. Il nostro Comune ha retrocesso ad agricoli più di 2200 metri quadrati di terreno. La valutazione dei servizi ecosistemici è un tema importante che va tenuto in considerazione».